CANTIAMO per il Sinodo!
CANTIAMO per il Sinodo!
Con la ripartenza del Sinodo diocesano, possiamo rimetterci a comporre musica per il cammino! Quindi…
SCRIVETE LA VOSTRA CANZONE!!!
Di seguito scoprite con quali modalità.
Song Contest Sinodo – Regolamento 2021
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Regolamento
Tema principale del Sinodo:
“Chiesa di Savona-Noli: prendi il largo confidando”
Progetto:
scrivere una canzone originale, testo e musica inediti, a partire dal tema del Sinodo (il titolo non deve ripetere per forza quello del tema). Deve essere composta di almeno un ritornello e non più di tre strofe. Adatta per essere eseguita sia in un contesto liturgico (S. Messa, Veglia, preghiera) sia in un incontro di gruppo.
Catechesi:
negli allegati trovate una traccia di riflessione sul Vangelo dal quale parte l’idea del Sinodo. Si tratta di un contributo volto ad approfondire il tema e cercare di dare una base di partenza comune per l’elaborazione del testo.
Scadenza:
il brano deve essere consegnato entro il giorno 26 aprile 2021, inviando alla mail
info@pastoralegiovanile.sv.it
Materiale seguente:
– Breve descrizione del brano e del gruppo che lo presenta: elenco dei nomi completi del gruppo compositore con specifica del ruolo di ognuno
– Testo semplice in versione Word 97-2003
e in PDF
– Testo con accordi in versione in PDF
– Traccia audio integrale in formato MP3
– Video completo in formato adatto per la pubblicazione on-line: può essere un video girato dal vivo, oppure un collage di immagini con canzone di sottofondo
– Video DEMO con almeno il ritornello e una strofa, instagrammabile, di max 59 secondi: può essereuno stralcio del video integrale.
– Opzionale: spartito musicale
– Tutto il materiale deve avere la stessa denominazione+nome gruppo:
es. titolocanzone.scoutsv2
oppure titolocanzone.gruppoacvarazze
Votazione:
Le canzoni verranno ascoltate e votate dalla Ecquipe di Pastorale Giovanile e dalla Segreteria del Sinodo.
Vincitori:
La canzone vincitrice diventerà l’Inno ufficiale del Sinodo e verrà eseguita durante la Veglia di Pentecoste, apertura ufficiale del Sinodo diocesano, la sera del giorno 22 maggio 2021, in Cattedrale a Savona
Invitiamo tutti che avessero piacere di aiutarci ad animare la Veglia di Pentecoste a contattarci.
ALLEGATO: CATECHESI
“Chiesa di Savona prendi il largo…confidando!”
Dalla Parola alla canzone!
Provate a passare un po’ di tempo in ascolto del Vangelo, magari facendovi aiutare da qualcuno, per riflettere insieme e creare il testo di una nuova canzone.
Il brano e la traccia che segue vogliono essere un aiuto per iniziare il lavoro di gruppo e per approfondire singolarmente la “chiamata a partecipare al cambiamento” che il nostro Vescovo Gero ha lanciato a tutta la diocesi, con l’idea del Sinodo.
Siamo sicuri che dalle vostre meditazioni usciranno molte idee che, “ri-composte insieme” potranno far cantare tutti coloro che saranno coinvolti nel cammino dei prossimi due anni.
Non ci resta che dirvi… buon cammino e buona musica!!!
Dal Vangelo di Luca
(Lc 5, 1-11)
1 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret 2 e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. 5 Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. 6 E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7 Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8 Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. 9 Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10 così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. 11 Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
COMMENTO
CONTESTO
Marco e Matteo, nei passi paralleli (Mc 1, 16-20; Mt 4, 18-22) pongono la chiamata di alcuni discepoli da parte di Gesù, subito dopo il suo aver iniziato a proclamare il Regno. Luca, invece, presenta un ordine diverso: prima pone un riassunto di tutto il ministero di Gesù e solo più tardi parla della vocazione dei discepoli.
Finora Gesù era solo: la sua parola ed i suoi miracoli facevano pensare solo alla sua persona; d’ora in poi è accompagnato. Non si sa ancora quello che ha cercato nei suoi discepoli, ma si può già precisare la loro funzione: seguire Gesù (v. 11) ed essere pescatori di uomini. (v. 10).
Siamo in Galilea, il luogo che Gesù predilige per la sua predicazione, luogo abitato da gente semplice, recettiva, luogo da cui Gesù prende la maggior parte dei suoi discepoli.
LECTIO
1 “Un giorno”: non è specificato quale, l’intento di Luca è perciò di coinvolgere l’ascoltatore stesso del Vangelo, che diventa così protagonista, come Pietro e gli altri discepoli, di questa giornata. È il giorno della mia vita, della nostra vita e, se facciamo attenzione, lo possiamo riconoscere. Gesù parla personalmente a ognuno di noi e alla comunità in cui viviamo, con parole di vita eterna.
2 “Levato in piedi” “la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio”: indica che Gesù è un Maestro, anche se un po’ particolare, in quanto non parla solo a pochi discepoli, ma condivide con le folle il suo insegnamento.
Il linguaggio può risultare anche duro, ma solo Gesù ha la capacità di dire parole che cambiano la vita, che la riempiono.
“Vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.”: il lago ha delle insenature che si prestano a fare un anfiteatro: ecco perché Gesù parla dalla barca alla folla.
In mezzo a tutta la confusione di gente che vuole incontrare ed ascoltare Gesù, ci sono i pescatori disinteressati che continuano a fare il loro lavoro. Pietro e i suoi compagni sono reduci da una nottata di inutile fatica. Ora sono a riva a lavare le reti. La barca è il luogo di lavoro di Simone e Giovanni. Essi sono dei piccoli imprenditori. La barca è ormeggiata perché la fatica del lavoro non viene ripagata. Essi si fermano amareggiati.
– Quando la vita diventa ordinaria spesso ci viene voglia di ormeggiare per stare
tranquilli ma questa può diventare una tentazione. Tante volte la barca della nostra vita tendiamo ad ormeggiarla (= esperienze vuote, “non hanno preso nulla”); alle volte ci viene spontaneo perché la fatica non viene ricompensata.
3 “Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra.” e “lo pregò”: con gentilezza, con attenzione alla persona a cui si rivolge.
Il Signore non forza mai nessuno. Alle volte ci prende con esperienze gratificanti (es. vedi un giovane che entra nel gruppo perché ha una simpatia per una ragazza, ma poi sta dentro perché in esso ha trovato molto di più).
“Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca”: Gesù, da Maestro ti comunica la vita e la verità; è il comunicarsi profondo che arriva a dare tutto se stesso. Come nel momento dell’Eucaristia ci dice “prendete e mangiate, questa è la mia persona che si da completamente a voi”. Gesù ci ammaestra con la Sua Parola e la Sua Vita. Mentre parla alle folle, parla anche a Pietro.
4 Gesù, poi, guarda Pietro e gli dice: “prendi il largo e calate le reti”.
Gesù, dopo aver parlato alle folle si rivolge direttamente a lui, gli parla a tu per tu, è Lui il primo a parlare, è Lui che invita Simone a calare le reti basandosi solo sulla sua Parola: è il rapporto personale, unico, irripetibile per ciascuno. Gesù chiama Pietro a sporcarsi le mani.
– Gesù viene a prendermi lì dove sono. Mi chiama ad essere operativo.
Simone, come i suoi compagni pescatori, è disinteressato da quello che accade intorno a lui, ma quando Gesù si rivolge a lui, Lo riconosce come uno che parla bene, quindi sta lì ad ascoltarlo e, nonostante tutto, ha il coraggio di dargli credito.
Questo invito è per Simone, anche un tornare sul proprio passato, un rimettersi in discussione.
5 “Calate le reti per la pesca”: Pietro e i suoi compagni sono reduci da una nottata di inutile fatica. Ora sono a riva a lavare le reti. È tempo di “battere in ritirata”… e invece no! Ecco Gesù salire sulla barca del pescatore e chiedere di “prendere il largo e calare le reti”. Gesù sarà anche un ottimo predicatore, ma è di certo incompetente per quanto riguarda i tempi di pesca. Il Signore gli dice una cosa senza senso, senza significato perché si pesca di notte e non di giorno. Da un punto di vista umano, razionale Pietro ha ragione a fare l’obiezione.
– Attenzione, però: quando il Signore ci parla, dobbiamo far sì che le nostre ragioni non siano più forti della Sua Parola (Simone da solo non prende nulla).
Essere cristiani vuol dire soprattutto affidarsi a Lui.
6 “E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.” Le reti restano vuote se agisco in base alla mia esperienza, si riempiono invece se mi fido della parola di Gesù.
– La mia vita si riempie al punto di traboccare se mi fido di Dio
7 “Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli.” Ecco che cos’è l’amore di Dio: ricolma, trabocca al punto che devi chiamare qualcuno per comunicarlo; la mia vita diventa significativa per me e per gli altri.
Ci realizziamo nell’amore.
8 “Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: ‘Signore, allontanati da me che sono un peccatore”: Pietro ora è pieno di paura nel cuore, una paura data dal senso di inadeguatezza, dalla fatica di comprendere che Dio sia così vicino all’uomo e quindi si rende conto che la sua vita deve cambiare.
– Pietro riconosce con umiltà la sua pochezza e insieme si apre nel suo cuore, una “breccia”. L’incontro con Gesù lo rende capace di guardarsi dentro, accettare i propri lati oscuri, le proprie inadeguatezze e insieme cercare di cambiare, crescere, confidare nella Parola di Dio.
10 “Non temere” e “D’ora in poi sarai pescatore di uomini”: ogni volta che Gesù chiama, dice di non aver paura. Gesù rovescia la tua vita!
Nella vita ognuno prende tante decisioni, anche grandi ed impegnative, ma il Signore parla nelle circostanze ordinarie della vita.
11 “Lasciarono tutto e lo seguirono”: Gesù dà a Pietro l’antidoto alla paura: lasciare tutto e seguirLo.
PER LA RIFLESSIONE
– Quando la nostra vita diventa abitudinaria e la ormeggiamo?
– Qual è la Parola che oggi mi fa fremere il cuore? Su quella Parola sono disposto a gettare le reti anche se razionalmente non è logico?
– C’è qualcosa di nuovo, qualcosa che cambia nell’esperienza quotidiana, quando ci fidiamo del Signore?
– Cosa vuole il Signore da me?
– Immagina la tua vita come una barca: che posto occupa concretamente il Signore (a prua, sottocoperta, albero maestro, vela,…)?
– Il Vescovo ha indetto il Sinodo a Savona per dare un “volto nuovo” alla nostra chiesa: tu come ti vedi in questo cambiamento? Senti di essere chiamato a trasformare la tua vita in funzione di questo cambiamento?
– Cosa vuol dire oggi per te “confidare” e “affidarsi” al Signore Gesù?